Saturday 6 December 2008

nell'arcipelago di vanutatu la lingua ufficiale, oltre all'inglese e al fancese dei colonizzatori, è il bislama, una lingua pidgin. detto in maniera approssimativa e semplicistica, è una lingua frutto dell'incontro tra una lingua indigena (generalmente "debole" in quanto non normata, non letteraria...) e una lingua di un colonizzatore (o se piace di più il termine, dei missionari e dei civilizzatori).
senza essere un esperto di linguistica, o di semiotica o socio-linguistica o glottologia , penso si possa sorprendersi a fare una considerazione dando un'occhiata ad un vocaboloario inglese-bislama.
si trovano alcune cose interessanti: alcuni (pochi) termini sono originari/originali, poi si trovano molti lemmi che sembrano proprio "storpiati" dall'originale inglese, altri che sono delle vere e proprie traslitterazioni dall'inglese.
probabilmente sto prendendo un abbaglio, e non faccio che dimostrare la mia grassa ignoranza (se ce ne fosse ancora bisogno), ma m'è saltato agli occhi il fatto che dio in bislama si dice god.
e se nomen omen, il sospetto che m'è venuto è che l'idea di divinità monoteista sia stata importata ed impiantata pari pari dai bravi europei, così com'è avvenuto con il termine che definisce la divinità.
e come il povero selvaggio di vanuatu non abbisognava di un termine per definire un ponte, o un'automobile, o l'energia elettrica, quando non conosceva dell'esistenza di queste cose, allo stesso modo forse non aveva un nome per un'altra "cosa" di cui poteva proprio fare a meno.
no?

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