Sunday 30 November 2008

c'è stato uno strano intrecciarsi tra quello che stavo leggendo ieri, e quanto mi è accaduto. ovviamente niente di paranormale, o soprannaturale. è il caso del susseguirsi di cause ed effetti che genera il reale.

stavo leggendo "estranei" di yamada taichi, l'ho finito e riposto un paio d'ore fa. è successo che ho fatto un salto a trovare mia mamma. facendo ordine l'erano capitate in mano un po' di cose vecchie: miei vestitini di bimbo ed alcune foto...
mi sono trovato catapultato in un passato davvero lontano nel tempo e nello spazio: ripensando ad un rapporto con i miei genitori che non ricordavo più. una prospettiva sul mondo e sulla vita che non ricordavo.
ho incontrato i miei genitori di vent'anni fa, ho riconosciuto me stesso in quel bimbo a tratti goffo e impacciato, o in altre situazioni sorprendentemente dolce, allegro, profondo. felice. libero.i miei genitori ragazzi. giovani, magri. in alcune foto quasi spaesati. belli.
come il protagonista di "estranei" ho incontrato i miei genitori, e me stesso, come non li vedevo da vent'anni. sono entrato nel mio passato, ho sentito odori, sensazioni, rivisto paesaggi a cui non pensavo da tempo.
ho sentito leggerezza, tanta, dentro.

Saturday 22 November 2008

è morto sandro curzi.

lo ricordo, con rispetto ammirazione gratitudine.

Monday 17 November 2008

lunedì: serata romanzo criminale - la serie.

giovedì c'è stata la presentazione del romanzo di... un mio parente.
emozioni molto strane: cioè anzitutto molto emozionante vederlo emozionato e (quasi quasi) a tratti commosso. diverso e divertente vederlo ricoprire un ruolo che non conoscevo come suo. interessanete vedere la curiosità dei presenti. la meraviglia di alcuni. l'ammirazione di altri/e.
sorporendente il livello di penetrazione della critica di chi presentava l'opera. leggere negli occhi dell'autore la sorpresa nello scoprirsi letto così a fondo, compreso così nell'intimo.
quasi fosse imprevista un'esegesi così attenta e sensibile: come se fosse stato indebitamente scoperto, incastrato da tracce, indizi lasciati sulla carta. sopreso a dirsi: "cazzo, quello sono proprio io!"

(ma forse è solo una mia impressione)

Thursday 13 November 2008

piove.
cielobasso. scrosciare d'acqua. ticchettio sulle tegole.
dolce grigiore. coccolante umidità.
nuvole basse avvolgenti. il salice si vede a malapena.
jaco dorme all'asciutto.
struggimento. malinconia. attesa.
piove.

(è stupendo)

Tuesday 11 November 2008

stasera mi sento molto stanco.
soprattutto stufo e schifato. insofferente. intollerante.
scojonato.

ieri mi sono visto romanzo criminale - la serie. non male.
michela rivedeva le slides del seminario che ha tenuto oggi, in camera, ed io ero sdivanato da solo com'ero spesso prima che lei venisse a stare con me.
e il film non era niente male: molto buono lo script, attori generalmente validi, fotografia superiore alla media dei prodotti italiani, musiche strepitose.
eppoi il 77... gli anni ribelli, violenti: di sangue e piombo e ribellione.
il crimine, i soldi, le donne, la droga: tutti temi cari alle mie letture di quest'ultimo periodo. storie amare, cattive, volgari.
soprattutto amorali. senza dicotomiche separazioni tra bene e male, distinzioni monocromatiche tra buoni e cattivi. unico primato l'ethos, la responsabilità individuale delle scelte dettate dal libero arbitrio: e vedi omini scavarsi la fossa, costruirsi imperi di carta-moneta destinati a crollare al primo alito, collezionare scelte sbagliate una dietro l'altra. fabbri della propria rovina, o di una fortuna effimera.

Friday 7 November 2008

suntanned

la battutaccia del nostro amato premier è molto più di quello che si è visto e detto al riguardo.

è la punta di un iceberg: non semplicemente riconducibile al cattivo gusto, al greve umorismo del bauscia. il fatto che evidentemente non sia una "carineria" è evidente, ma non mi sembra sia corretto semplificare il tutto ad una, per quanto grave, gaffe.
non raccontiamoci che è solo l'ennesima uscita politically un-correct di un grande comunicatore. sotto il pelo dell'acqua - dietro ai lustrini, ai sorrisi al lifting, dietro ai nani e alle ballerine tette al vento, coperto dallo starnazzare degli opinionisti asserviti all'azienda-stato o allo stato-azienda - sotto sotto c'è l'invisibile montagna di ghiaccio: il razzismo.
il razzismo vero. quello culturale, radicato. per il quale uno che si chiama barak può fare il lavavetri. se corre veloce può perfino fare l'atleta. oddio, se è alto possiamo prenderlo per giocare a pallacanestro. oppure permettere che faccia il buffone in qualche sit-com americana.
però ritenere che possa essere eletto come amministratore di condominio sarebbe davvero troppo.
questa è la realtà vera. il sapere tramandato di padre in figlio, la cultura è questa: siamo aperti, liberisti e tolleranti, ma che i negri facciano i negri.
e se non gli sta bene che se ne tornino a casa, no? (borghezio docet)

Wednesday 5 November 2008

thank you america

è andata meglio del previsto. ora stiamo a vedere...
sono uscito di casa entusiasta, quasi commosso per l'elezione di obama.

(spero che il cinico realismo attenda un po' a svegliarsi, e che mi lasci ancora un po' a crogiolarmi in questa confortevole gioia infantile)

quanto al senratore gasparri ha perso l'ennesima occasione per stare zitto. ha commentato così il risultato delle presidenziali americane: «Dubbi e sospetti gravano ancora sul passato di Barak Obama. Certamente ora Al Queda sarà più contenta».
purtroppo nl suo caso non si può dire che se stesse zitto ci lascerebbe qualche dubbio sulla sua intelligenza: perchè in quanto a quello basta guardarlo in faccia e conoscere le sue frequentazioni presenti e passate per farsene un'idea...

Tuesday 4 November 2008




tra poco vado a ficcarmi sotto le copertine. qualche paginetta di quer pasticciaccio brutto de via merulana... e poi nanna (non proprio una lettura scorrevolissima, per quanto estremamente piacevole ed in un modo unico coinvolgente).
domattina mi sveglierò con i primi exit poll. poi dopo qualche caffè ne attenderò altri. probabilmente prima di uscire di casa avremo già i primi risultati ufficiali (o pre-uffiali o post-uffiosi) delle presidenziali americane.
le elezioni del secolo. momenti storici. il destino dell'umanità.
come sempre so che il cinismo e lo scetticismo arriveranno domani. al momento sono invece molto coinvolto emotivamente. con grandi attese, aspettative, speranze: tutte pronte per essere deluse.
e domani, comunque vada, sarò pronto a dirmi che comunque non cambia un cazzo: che le lobby governano il mondo, che vediamo solo fantocci, fantasmata di un grande ordine oscuro (burattini del capitale, del sistema o di comunque si chiami quello che sta dietro alla realtà che conosciamo).
ma intanto sarà un risveglio pieno di ansia, come quello di un bambino che la mattina di natale corre sotto l'albero a cercare i regali, non vedendo l'ora di aprirli. spriamo in bene.
e buona notte



qualche giorno fa ho finito di leggere un po' più in la sulla destra: l'ultimo libro di fred vargas. ultimo non in termini cronologici (di pubblicazione, di edizione...), ma nel senso che al momento ho letto tutti i titoli pubblicati, e altri già scritti non sono stati tradotti in italiano. (e purtroppo io e il francese ci siamo incontrati a lione nel 1997 ma abbiamo litigato.)
è stata una sensazione strana, cioè nuova e sconosciuta, quella di poter pensare: per il momento, quanto a questo, ho letto tutto.
da ciò due condizioni, due considerazioni banali. uno: ad aprile 2009 einaudi pubblicherà un nuovo titolo ed è la prima volta che attendo l'uscita di un libro (come fosse un album musicale o un film).
due: paradossalmente mi è sembrato di cogliere una crepa nella volta della biblioteca di babele. un anello che non tiene, un buco nella rete: un limitw all'infinito. per un attimo ho temuto di poter vedere una fine: ma è stato solo un attimo.
è certo, invece, e lo sento lo so lo credo: è vero che ci sono più parole scritte, storie raccontate e da raccontare, filosofie e scienze, poesie e bugie, caratteri neri su carta di quanta vita potrò mai vivere.

un libro non mi mancherà mai.