Monday 5 January 2009

Eccoci qui: nella citta' che non dorme mai.
Arrivati venerdì sera con tre ore di ritardo, ci siamo subito lanciati nella subway per fare due passi e cercare un posticino dove mangiare. Ieri e' stata una giornata densissima (ed anche un po' stancante) quasi tutta passata a visitare - in gran parte a piedi - Lower Manhattan (Ground Zero, Financial District, Chinatown, Little Italy).
Subito ambientati nell'uso della subway, comodissima economica veloce, se non fosse per un piccolo svarione che ci ha portati a Brooklyn anziche' alla City Hall.
Insomma poco tempo per fermarsi a scrivere, caro diario, in questa prima giornata e mezza newyorkese.
Fermarsi a chiedersi (to wonder) quante New York esistano, e quante e quali voglia o stia visitando io. La citta' di John Lennon, degli emigranti siciliani di inizio novecento, degli artisti pop, di Salinger, degli yuppie di Wall Street? Il borough intimo di DeNiro, la Midtown di Allen, Harlem? La citta' dei grattaceli che sfidano la gravita' e l'umana sorte e insultano ogni poverta' o quella delle palazzine di mattoni rossi, con scale antincendio e accessi in stile vittoriano? Lo scintillio della New York di Broadway, del Letterman Show. Il set a cielo aperto di Sex and the City (per noi un illustre sconosciuto) o degli amati CSI:NY, Low & Order etc etc.
Quanto immaginario televisivo e cinematografico: ogni scorcio, ogni situazioni finisci per definirla "come neoi film"...

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