Tuesday 4 November 2008




qualche giorno fa ho finito di leggere un po' più in la sulla destra: l'ultimo libro di fred vargas. ultimo non in termini cronologici (di pubblicazione, di edizione...), ma nel senso che al momento ho letto tutti i titoli pubblicati, e altri già scritti non sono stati tradotti in italiano. (e purtroppo io e il francese ci siamo incontrati a lione nel 1997 ma abbiamo litigato.)
è stata una sensazione strana, cioè nuova e sconosciuta, quella di poter pensare: per il momento, quanto a questo, ho letto tutto.
da ciò due condizioni, due considerazioni banali. uno: ad aprile 2009 einaudi pubblicherà un nuovo titolo ed è la prima volta che attendo l'uscita di un libro (come fosse un album musicale o un film).
due: paradossalmente mi è sembrato di cogliere una crepa nella volta della biblioteca di babele. un anello che non tiene, un buco nella rete: un limitw all'infinito. per un attimo ho temuto di poter vedere una fine: ma è stato solo un attimo.
è certo, invece, e lo sento lo so lo credo: è vero che ci sono più parole scritte, storie raccontate e da raccontare, filosofie e scienze, poesie e bugie, caratteri neri su carta di quanta vita potrò mai vivere.

un libro non mi mancherà mai.

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